Vacilla uno dei capisaldi dell’anatomo-fisiologia del disco intervertebrale

Il disco intervertebrale è sempre stato considerato una struttura “sterile” (anche perché avascolare – il disco L4-L5 è la struttura avascolare più grande del corpo umano), e ogni presenza batterica al suo interno solitamente considerata come “patogena”. Recentemente un importante gruppo indiano (molto rispettato dalla comunità scientifica, e vincitore di molteplici riconoscimenti) ha presentato uno studio che dimostrerebbe l’esistenza di un microbioma nel disco intervertebrale 1,2.. Gli autori concludono che il disco ospita una varia comunità di batteri, che probabilmente hanno un’importante funzione nel mantenimento della salute del disco. Lo studio è stato condotto su dischi sani, prelevati da soggetti ancora viventi in morte cerebrale che avevano firmato come donatori d’organo, vittime di incidenti stradali. L’intera colonna vertebrale era prelevata, sottoposta a RM, quindi solo i nuclei polposi sono stati esaminati. Successivamente i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti da dischi di pazienti operati per patologia discale. Tutti i dischi, sani e patologici, mostravano un abbondante microbioma, costituito da almeno 424 specie batteriche differenti, di cui molte non classificabili. I pattern batterici erano differenti nei dischi sani e patologici, verosimilmente con più batteri “protettivi” nei dischi sani, e più patogeni in quelli patologici. Lavori futuri dovranno determinare quale alterazione del rapporto tra patogeni e non patogeni conduce a una disbiosi del disco, e successivamente a infiammazione e “low-grade infection”. Interessante notare che gli autori hanno rilevato la stessa prevalenza in tutti i dischi, sani e no, di Propionibacterium acnes. Il P. acnes, comune batterio della pelle, è stato considerato fino a oggi il principale responsabile di disciti a basso grado3,4, per la capacità del batterio di secernere acido propionico, in grado di dissolvere grasso e osso. A questi studi seguì un entusiasmo, forse frettoloso, a favore del trattamento delle alterazioni infiammatorie dei dischi (tipo Modic 1) con terapia antibiotica. La letteratura è rimasta tuttavia sempre non conclusiva sull’efficacia di tale approccio5,6. Oggi la studio del gruppo di Rajasekaran mette ulteriormente in dubbio l’utilità di alterare con una terapia antibiotica l’intero microbioma del disco. Vi sono veramente prove concrete per pensare che il P. acnes sia il “key player” nelle disciti, più di altri patogeni? E cosa avviene eliminando anche i batteri “protettivi” o comunque importanti per la normale fisiologia del disco? Non dimentichiamo che i microbi abitano pressocché ogni parte del corpo umano. Se quest’ultimo è costituito da circa cinque miliardi cellule, esso è al contempo abitato da cento miliardi di batteri, che vivono in armonia con l’organo-ospite, fornendo funzioni vitali essenziali per la sopravvivenza umana. Quindi i patogeni sono ubiquitari, ma inattivati dall’equilibrio interno del microbioma.

Lo studio indiano potrebbe condurre a una rivoluzione nella nostra comprensione della fisiologia, e quindi della patologia del disco intervertebrale, e innescare una progressiva e completa revisione dei protocolli terapeutici. Come sempre, i dati dovranno essere confermati da studi ulteriori, e molte sono le domande alle quali si dovrà rispondere:

– tutti i dischi ospitano un microbioma, o esistono dischi sterili, ad esempio in età pediatrica?
– il microbioma del disco cambia con l’età?
– il microbioma del disco è omogeneo nelle diverse aree?
– come i microbi raggiungono il nucleo polposo, che non è vascolarizzato?
– esistono veramente differenze nel microbioma di dischi sani e patologici?
– le terapie che utilizziamo per la patologia discale come interferiscono con il microbioma?
– com’è possibile influenzare in modo positivo il microbioma del disco, a scopo soprattutto di prevenzione? Alimentazione, esercizio fisico, stili di vita, controllo nell’abuso di sostanze tossiche come fumo o alcol, attenzione a terapie mediche dirette ad altri distretti corporei, altro?

Bibliografia

  1. Rajasekaran S et al., Human lumbar discs are not sterile! Defining the normal intervertebral disc microbiome, presented at the annual (virtual) meeting of the International Society for the Study of the Lumbar Spine, June 2021.
  2. Rajasekaran S et al., Human intervertebral discs harbor a unique microbiome and dysbiosis determines health and disease, European Spine Journal, 2020; 29:1621–40.
  3. Albert H, et al., Antibiotic treatment in patients with chronic low back pain and vertebral bone edema (Modic type 1 changes): A double-blind randomized clinical controlled trial of efficacy, European Spine Journal, 2013; 22:697–707.
  4. Albert HB et al., Antibiotic treatment in patients with low back pain associated with Modic changes type I (bone oedema): A pilot study, British Journal of Sports Medicine, 2008; 42: 969–73.
  5. Bråten LCH et al., Efficacy of antibiotic treatment in patients with chronic low back pain and Modic changes (the AIM study): double blind, randomised, placebo controlled, multicentre trial, BMJ, 2019;367:l5654
  6. Gilligan CJ et al., Chronic low back pain, bacterial infection and treatment with antibiotics, The Spine Journal, 2021, 21(6): P903-914.

Data di pubblicazione gennaio 2022